Romanzo musicale (1998)

L’impianto scenico è quello classico della Compagnia della Luna: sul palcoscenico si esibiscono direttamente l’autore dei testi e l’autore della musica. Accanto a loro l’orchestra, i cantanti, gli attori. Il racconto si svolge nell’incanto della musica, delle suggestioni visive proposte da un grande maestro come Milo Manara, delle luci evocative di Sergio Rossi. Parole e musica scorrono lungo un filo narrativo che mette in scena alcuni favolistici personaggi della mitologia, a partire da Libero (versione romana di Dioniso) interpretato dalla maschera pre-cristiana, plebea, di Ninetto Davoli. Norma Martelli, punto fermo dei lavori della Compagnia, come sempre accompagna per mano il pubblico nell’universo emotivo dello spettacolo. I cantanti Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio e Simona Patitucci danno respiro, a volte epico altre volte ironico, a una drammaturgia che fa del pastiche lessicale e musicale il suo punto di forza. L’Orchestra Aracoeli ricama quel tessuto connettivo che dà unità di ispirazione a un testo concepito come sintesi artistica di più contaminazioni linguistiche.

Il romanzo che si sviluppa sul palcoscenico parte da una conflittualità che affonda le radici nelle categorie dello spirito e che tuttavia è resa attuale dalla nostra epoca, combattuta tra bisogno di memoria e oblìo, tra i valori dell’esperienza e l’annullamento del passato. Da una parte il personaggio di Libero, tutto teso a vivere e a godere il presente, ambiguamente diviso tra edonismo brutale e sincere tentazioni epicuree. Dall’altra parte gli eroi imbarcati sulla nave Argo per inseguire il sogno della palingenesi incarnato nel mitico Vello d’Oro. Gli Argonauti remano verso l’utopia mentre il crudo, realistico Libero li irride quasi con disperazione. E forse proprio questa disperazione, questo suo inseguire così morbosamente, accanitamente il presente lo rende simile a quegli eroi che rincorrono l’impossibile. Sulla nave ci sono Teseo, Dedalo, Ercole, Giasone, Orfeo. Le loro storie si incrociano in scena all’ombra delle grottesche beghe dell’Olimpo e davanti alle buie, popolane risate di Libero. Chiude il romanzo l’apparizione di Ulisse, il personaggio più emblematico del conflitto messo in scena. L’eroe Omerico, infatti, salva i suoi marinai che perdono la memoria mangiando il loto dell’isola Felice, poi, alla fine delle sue lunghe peregrinazioni, sfida anche lui l’ignoto, insegue il suo Vello d’Oro varcando le Colonne d’Ercole, e soccombe.

con:
Aisha Cerami, Vincenzo Cerami, Ninetto Davoli, Pino Ingrosso, Norma Martelli, Donatella Pandimiglio, Simona Patitucci

I Solisti dell’Orchestra Aracoeli: Fabio Ceccarelli (fisarmonica/tastiere), Massimo D’Agostino (batteria), Alessio Mancini (flauti), Carla Tutino (contrabbasso), Luca Velotti/Simone Salza (violino/mandolino), Nicola Piovani (pianista e direttore)

Milo Manara (elementi pittorici), Sergio Rossi (luci), Sandra Renzi (elementi scenici), Vincenzo Cerami (testo), Nicola Piovani (musica)
Messa in scena degli autori

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